Sin dai tempi degli antichi greci, esisteva una terra florida e ricca, denominata Enotria Tellus…“Terra del Vino”. Quella terra oggi è chiamata Calabria.
La Calabria è una terra ricca di arte, natura, cultura, tradizioni, enogastronomia… È anche ricca di borghi, come quello di Marzi dove abbiamo sede.
Contraddistinta dalla presenza di 800 km di coste, bagnata a ovest dal mar Tirreno e a est dal mar Ionio ha una superficie prevalentemente collinare con imponenti catene montuose. Proprio la presenza a poca distanza l’uno dall’altra di mare e montagna la contraddistingue conferendole un mix di venti che permette alle nostre viti di crescere rigogliose.
Nonostante il passare dei secoli, la Calabria continua a produrre vini che hanno caratteristiche inconfondibili che deliziano il nostro palato grazie alle particolari condizioni climatiche come l’insolazione, il calore e la fertile umidità.
C’era una volta un medico condotto, Vittorio Colacino, che oltre a preoccuparsi della salute dei suoi pazienti, si deliziava a coltivare antichi vitigni da cui produceva un vino denominato “Britto”; un vino dal profumo intenso diamarena speziata e…
Da questa passione per la terra e per la vita nasce nel 1968 l’azienda Colacino.
Oggi l’azienda è gestita dai figli del medico, Mauro e Maria Teresa che, oltre alla stessa passione per il vino, ereditata dal padre, apportano a tutta la filiera produttiva un pizzico di innovazione e managerialità, con la perseveranza di voler migliorare un prodotto già fortemente apprezzato rispettandone la storia.
Mario Soldati nel 1975 scrive nel suo celebre libro Vino al Vino alla ricerca dei vini genuini edito Mondadori: “…visita al dott. Vittorio Colacino, nel villaggio di Marzi, Savuto di quattro annate diverse, dal 71 al 74…”
“ il vino va bevuto e capito la dove nasce, (…) nessuno è Savuto, Savuto è solo il Britto”
Abbiamo riportato di seguito il testo originale:
<< Colazione in casa di Piro, poi visita al dottor Vittorio Colacino, nel villaggio di Marzi. Savuto di quattro annnate diverse, dal 71 al 74. Alto, bruno, sanguigno, ricciuto, Colacino assomiglia all’attore Pistilli. Esercita regolarmente la medicina e dedica al vino tutto il tempo libero. La cantina è pulitissima, spaziosa e ordinata. Mentre assaggiamo adagio una dopo l’altra le quattro annate, gli chiedo se le sue opinioni concordino con quelle di Cosentini: davvero la produzione del Savuto declina? Davvero i suoi anni sono contati?
“Non proprio così. Piuttosto, il Savuto partecipa in prima linea a quell’inversione di tendenza che è il solo effetto benefico di un fenomeno in sé obbrobrioso.”
“Cioè?”
“L’obbrobrio, naturalmente, deriva dal boom del vino industriale: refrigerazione, pastorizzazione, ecc.”
“E l’effetto benefico? E l’inversione di tendenza?”
“Semplicissimo. Una volta si diventava ricchi col vino buono. Un nostro proverbio diceva: Cu la casa e cu la vigna, se marita puro a signa. La signa, cioè la scimmia. Se uno ha una figlia brutta come una scimmia, be’ con la vigna riesce a maritarla. Oggi, invece si diventa ricchi soltanto col vino cattivo, ma, in compenso, col vino buono si diventa poveri.”
“In compenso? Quale compenso? A me pare un disastro: se col vino buono si diventa poveri, chiaro che il vino buono sta per morire. Ha ragione Cosentini.”
“E no! Voi non avete afferrato il paradosso, caro Soldati! Evidentemente io parlavo di un compenso spirituale, sublime. Non so nel vostro Piemonte, se avete alcune isole resistenti di genuinità. Piccole ditte serie che fanno sempre il vino buono. Ma da noi, il vino buono può essere soltanto il frutto di un hobby: di una meravigliosa occasione per impiegare il tempo libero. Non che mi piaccia perdere dei denari. Anzi, del vino che faccio ogni anno io cerco di vendere, a un prezzo molto inferiore del vino altrui, tutto quanto non viene consumato da me stesso e dagli amici ai quali lo regalo: ma la mia massima ambizione commerciale consiste nell’andare alla pari con i costi della produzione. Non è stupendo? Basta dunque che esistano, qui a Marzi e Rogliano, una ventina di matti come me, e il Savuto sarà salvo.”
“Ed esistono?”
“Esistono. Resistono. Vi potrei fare i nomi.”
Devo forse aggiungere che i sillogismi del dottor Colacino mi trovano consenziente fino all’entusiasmo? >>
– Vino al Vino. Alla ricerca di vini genuini, Mario Soldati 1975